Patrick Verel
I sostenitori dei diritti dei disabili dispongono ora di nuovi strumenti interattivi che possono utilizzare per promuovere cambiamenti politici in tutto il mondo.
Due nuovi database monitorano se i diritti delle persone con disabilità vengono presi in considerazione e realizzati nei vari paesi.
Sono stati creati quest’anno nell’ambito della Disability Data Initiative, lanciata nel 2021 dalla professoressa Sophie Mitra della Fordham University e da un team di studenti della stessa università. Fanno parte di un gruppo di strumenti e studi che stanno rendendo ampiamente accessibili i dati sulle disuguaglianze legate alla disabilità nei vari paesi. In passato, la mancanza di dati ha ostacolato l’opera dei sostenitori che facevano pressione sui leader politici per ottenere cambiamenti.
“Quando si sostenevano i diritti delle persone con disabilità, la gente diceva che non ci sono prove di disuguaglianza. Ora si può rispondere che le prove ci sono” – ha affermato la professoressa Mitra. “Quindi quell’ostacolo è stato superato”.
Nuove banche dati basate su un quadro dei diritti umani
La Questionnaire Review Database tiene traccia dell’esistenza di domande che riguardano le difficoltà funzionali (ad esempio difficoltà di vista, udito, deambulazione) in modo da poterle confrontare tra i vari paesi.
Utilizzando mappe con codici cromatici, il database mostra i risultati delle revisioni di oltre 3.000 censimenti e indagini condotti in circa 200 paesi e territori. Nei paesi in cui tali domande non sono presenti, le persone con disabilità rischiano di essere “invisibili” nelle statistiche nazionali e quindi nei dibattiti politici, ha affermato Mitra.
Il Database delle stime include statistiche basate su dati provenienti da indagini sulle famiglie e censimenti della popolazione che includono domande sulle difficoltà funzionali. Contiene statistiche relative agli adulti di età pari o superiore a 15 anni in 40 paesi a livello nazionale e subnazionale.
Si apre su una pagina che mostra le statistiche relative a Kenya, Sudafrica e Uganda, ma un menu a tendina consente agli utenti di selezionare uno qualsiasi dei paesi dell’elenco. Sono disponibili anche statistiche intra-nazionali per ingrandire le aree locali.
Uno sforzo mondiale
La forza trainante della Disability Data Initiative, che nel 2023 si è ampliata fino a includere contributori provenienti da università di Asia, Africa, Europa e America Latina, è stata quella di fornire strumenti e supporto ai responsabili politici e ai sostenitori.
La proffesoressa Mitra ha osservato che l’iniziativa ha già ottenuto un certo successo. È stata utilizzata per la creazione del World Bank Disability Data Hub ed è stata presentata al Global Disability Summit del 2025. Mitra ha anche presentato l’iniziativa questo mese in occasione di una conferenza delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Ha in programma di ampliare le banche dati per includere altri paesi e integrarvi altre informazioni, come i dati climatici.
Patrick Verel è un gesuita, professore emerito di antropologia e presidente della Creighton University, ora produttore di notizie per la Fordham University di New York.
Pubblicato su FordhamNow (25 giugno 2025).